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Dintorni

Apricena è un comune italiano di 13.411 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Fa parte del Parco Nazionale del Gargano ed è noto per la presenza di cave della cosiddetta pietra di Apricena.

Il comune è situato tra il Tavoliere delle Puglie e il Gargano, a 42 km di distanza dal capoluogo. Il territorio è prevalentemente pianeggiante.

Clima, dal punto di vista legislativo il comune di Apricena ricade nella fascia climatica D in quanto i gradi giorno della città sono 1.401, dunque limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 10 ore giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo.

La maggior parte dell'economia ruota intorno alle cave di pietra. La pietra di Apricena, insieme a quella di Poggio Imperiale, oltre a essere impiegata come materiale di costruzione in Italia, viene frequentemente esportata all'estero, principalmente in Germania, Giappone e Cina. Di recente è stata massicciamente utilizzata per realizzare la nuova chiesa di padre Pio a San Giovanni Rotondo. Le colture principali sono cereali, uva e olivo.

Cittadino Illustre di Apricena è stato Matteo Salvatore, nato il 16 giugno 1925 e deceduto a  Foggia il 27 agosto 2005. E' stato un compositore e cantante italiano.

Compositore e cantante di musica popolare, oltre che interprete di canti tradizionali del Gargano, Matteo Salvatore trascorre l'infanzia nella povertà che affligge la terra natìa e l'Italia intera dopo la prima guerra mondiale, tanto che proprio infanzia e povertà diventano i temi maggiormente ricorrenti nei testi delle sue canzoni.

Fin dagli anni Cinquanta compone ed esegue ballate tipicamente pervase da un'aura di allegria e comicità, ed arricchite da aneddoti divertenti narrati attraverso un linguaggio caratterizzato da particolare irriverenza.

Viene scoperto da Claudio Villa, che gli fa firmare un contratto per la sua stessa etichetta, la Vis Radio: debutta così nel 1955 con i primi tre 78 giri, pubblicati lo stesso giorno e contenenti sei brani registrati in un'unica sessione.

Pur avendo vissuto una giovinezza di miseria e di analfabetismo, grazie all'affermarsi del talento musicale ed alla forza poetica delle sue parole riesce a trovare il proprio riscatto, suscitando l'apprezzamento del pubblico e la stima da parte di diversi intellettuali tra cui Italo Calvino, il quale afferma che « Le parole di Matteo Salvatore noi le dobbiamo ancora inventare. » (Italo Calvino.)

 
 
 
 
 
 
 
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